L'ESPERIENZA
Il 30 luglio il gruppo di giovani italiani è partito per la Cambogia. Come nelle precedenti edizioni del progetto SABAY, i nostri volontari hanno partecipato direttamente alle attività programmate presso il villaggio di Kompheim, accompagnati dai rappresentanti di Husk.
Il primo contatto con la popolazione locale si realizza storicamente nella forma di interventi concreti, che consentono l’individuazione del loro valore immediato. I nostri ragazzi hanno pertanto riparato e rimesso a nuovo un’abitazione nel villaggio e hanno contribuito ai lavori per la realizzazione di una nuova aula della scuola locale con la tecnica consolidata del bottle building, che prevede il riutilizzo della plastica per la creazione della struttura degli edifici.
Le tematiche del riciclo creativo e della sostenibilità ambientale hanno pertanto preso forma di fronte agli occhi dei ragazzi della scuola attraverso il lavoro, l’esperienza e l’impegno dei nostri volontari. Ancora una volta imparare a conoscere la realtà attraversata mediante il lavoro materiale ha generato la sensazione di poter fare e di saper fare, creando insieme valore, consapevolezza, condivisione e infine legame.
Con i bambini, ma anche con i ragazzi più grandi, l’attenzione si è focalizzata nuovamente sul valore dell’istruzione, in particolare sull’insegnamento della lingua inglese e dell’informatica, quali conoscenze essenziali per il miglioramento del percorso di vita personale e professionale dei giovani cambogiani.
La vicinanza generazionale si è riconfermata strumento valido per l’efficace trasmissione delle competenze trasversali e l’apprendimento cooperativo, realizzato nel confronto con la diversità, ha accelerato indubbiamente lo sviluppo delle soft skills per entrambi i gruppi.
I ragazzi locali hanno ricevuto stimoli utili al miglioramento del proprio percorso di crescita umana e lavorativa nel rispetto dei risultati attesi dal progetto, ma anche i volontari italiani ne sono stati beneficiari, rafforzando le proprie competenze relazionali.